Anche se provenienti da fonti lecite, i contanti non devono essere usati e gestiti in modo casuale, ma è importante mettere in atto specifici accorgimenti per evitare di attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.
In un mondo sempre più tecnologico anche il denaro viene ormai ampiamente impiegato in forma digitale. Al giorno d’oggi la maggior parte delle persone non ricorre ai contanti: se sei tra queste, è bene comunque che tu sappia come gestirli correttamente.
Infatti, il denaro contante può essere fonte di attenzioni del fisco e per evitare problemi e accertamenti è fondamentale mettere in atto specifici accorgimenti quando si ricevono donazioni oppure si hanno in casa delle somme accantonate o ancora si possiedono risparmi accumulati nel corso degli anni.
Malgrado si possiedano dei contanti da fonti lecite questa non è la garanzia per non attirare l’attenzione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Infatti, la liquidità può scaturire un intervento del fisco, finendo per doversi sottoporre ad accertamenti.
Per evitare tutto questo è molto importante avere l’accortezza di mettere in campo i giusti accorgimenti con cui stare alla larga da eventuali controlli che, anche se non abbiamo nulla da temere visto che i nostri contanti derivano da fonti lecite, comunque può essere oggetto di noie.
Nel caso in cui per esempio siamo in possesso di risparmi domestici, accumulati magari da anni, possiamo ritrovarci da parte una bella somma: se questa ci fa stare sereni, dall’altro lato può generare sospetti in quanto il contante negli ultimi anni è associato all’evasione fiscale.
Proprio per questo, l’uso delle banconote è limitato dalla normativa e in ogni caso i pagamenti devono essere sempre tracciati: nello specifico è la normativa antiriciclaggio a determinare limiti nell’uso del contante. Pertanto, se si possiedono somme di denaro in contanti derivanti da fonti lecite queste devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi: nel caso in cui non sia così è consigliato non impiegarle per acquisti tracciabili, come una casa o un’auto.
Qualora si ricevano contanti e si versino sui conti correnti questi vengono ritenuti dal fisco soggetti a tassazione: pertanto, il contribuente stesso deve muoversi per darne una prova documentale contraria.
Ad esempio, qualora si riceva un regalo dai genitori in denaro e si versi poi sul proprio conto corrente, per evitare che il fisco lo consideri reddito imponibile è consigliato redigere una scrittura privata tra le parti redatta e registrata, anche se in realtà il metodo più sicuro è quello del bonifico bancario, grazie al quale rendere tracciabile il trasferimento in denaro, dovendo precisare la sua ragione nella causale.
Se si possiede del contante, ma non si riesce a dimostrare la provenienza a livello documentale, è opportuno non versarlo sui conti correnti. Inoltre, è fondamentale evitare di fare spese che siano incoerenti con il reddito dichiarato, cosa che potrebbero determinare nei controlli delle incongruenze. In generale avere dei comportamenti corrispondenti a un tenore di vita superiore a quello dichiarato potrebbe destare l’attenzione del fisco e far scattare conseguenti accertamenti.
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