“Come avvelenare una persona” La ricerca inquietante di Giada Crescenzi

“Come avvelenare una persona”, un che di inquietante nella ricerca di Giada Crescenzi. Il suo dispositivo non lascia dubbi.

È stata arrestata Giada Crescenzi. Per la donna, sottoposta alla misura cautelare in carcere, l’accusa è di aver ucciso Stefania Camboni, la suocera. Sulla trentenne, da sempre dichiaratasi innocente, sono emersi alcuni dettagli nella fase investigativa che fanno pensare a tutt’altro. La vittima – come noto – è la donna di 58 anni, trovata morta a Fregene nella sua abitazione alle porte di Roma. Per la Camboni non c’è stato nulla da fare, sul corpo presentava numerose accoltellate.

Caso Camboni
Caso Camboni la nuora aveva mentito (Procura.Trento.it)

Intervenuta durante l’arresto della sua assistita, la legale Maria Anselmi dopo aver interloquito con la sua cliente, ha dichiarato che quest’ultima è pronta a fornire nelle sedi opportune, in aula e dinanzi al giudice la sua versione sul caso Camboni che ha fatto peraltro molto discutere scatenando l’opinione pubblica.

La Crescenzi, secondo la sua ricostruzione dei fatti, avrebbe cenato regolarmente in casa col compagno e suocera, a conclusione della quale sarebbe andata in camera col compagno. Il partner poi è andato a lavoro e la Crescenzi avrebbe proseguito il riposo con tanto di tappi per le orecchie per cui non avrebbe sentito il consumarsi della tragedia ma appreso solo successivamente quando il fidanzato l’ha svegliata una volta rientrato a casa.

La ricerca inquietante di Giada Crescenzi, “Come avvelenare…”

Un caso veramente strano e che lascia aperti numerosi dubbi. Intanto Giada Crescenzi è reclusa al carcere di Civitavecchia con l’accusa di omicidio aggravato dalla minoranza difesa della vittima nonché dell’abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. A quanto pare la Crescenzi abitava con il compagno e la suocera dal 29 marzo nell’attesa che trovasse una sistemazione differente. I rapporti tra suocera e nuora non erano molto lieti, ma tutt’altro, a dichiararlo alcune amiche la quale hanno subito accennato al rapporto conflittuale.

Donna che fa ricerche sul web
Crescenzi ricerche inquietanti (Procura.Trento.it)

In realtà anche questa affermazione sarebbe stata smentita dalla difesa millantando rapporti assolutamente normali, salva qualche discussione che rientrerebbe nella normale vita domestica. Ma c’è un dettaglio che ha fatto scattare l’allarme. Le ricerche fatte sul web da parte dell’indagata sono alquanto inquietanti: “Come avvelenare una persona” o ancora “Come eliminare tracce magiche da un materasso”, certamente non sono ricerche che farebbe chiunque.

Le risposte (lacunose) della difesa

Anche su questi punti il difensore è intervenuto spiegando come la ricerca riguardasse semplicemente la necessità di pulire le macchie dal ciclo mestruale e come trattare delle piante infestanti del giardino (piante, non persone), alludendo peraltro alla causa di decesso della donna, morta per le coltellate e non di avvelenamento. Da quanto detto finora si evince come ancora la vicenda sia ricca di zone d’ombra. Si spera che possano apparire prove consistenti.

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