Ricordate i fratelli Menendez, i rampolli di Beverly Hills che nel 1989 uccisero i genitori a colpi di fucile? Scattata la riduzione della condanna.
Nell’estate 1989, i fratelli Lyle ed Erik Menendez uccidevano a colpi di fucile i loro genitori, la mamma Kitty e il papà José, imprenditore cubato migrato negli Stati Uniti negli anni Sessanta e diventato presto uno degli uomini più ricchi e popolari degli anni Ottanta. All’epoca dei fatti, i due giovani avevano 21 e 19 anni e vivevano la loro vita da sogno a Beverly Hills, in California.

Subito dopo l’omicidio, i due fratelli erano rimasti in casa, attendendo l’arrivo della Polizia. Agli agenti avevano riferito che erano appena tornati dal cinema, dove avevano visto il film Batman. Inizialmente, gli omicidi erano stati attribuiti a questioni di mafia, e così, per circa un anno, i due fratelli hanno continuato a viaggiare, cenare nei ristoranti più costosi, fare shopping. Nel 1990, a seguito delle indagini, erano stati tratti in arresto e processati.
Storica decisione del giudice: svolta nel caso Menendez, i due fratelli potrebbero presto uscire di prigione
Dopo sei anni di processo, nel 1996 era arrivata la condanna definitiva all’ergastolo, senza possibilità di libertà condizionata. La drammatica storia dei rampolli di Los Angeles è stata recentemente raccontata nella miniserie di Netflix intitolata Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez.
Composta da nove episodi, la serie tv parte dalla sera dell’omicidio, per poi seguire tutti gli anni del processo culminato con la pena al carcere a vita. Ora, però, il giudice del Tribunale di Los Angeles Michael Jesic ha deciso di mutare la condanna, riducendo la pena. Una decisione storica, presa dopo otto ore di processo, con i giornalisti accalcati presso il Tribunale di Van Nuys, a L.A..

Dall’ergastolo alla riduzione della pena, definita in 50 anni di carcere. L’avvocato dei fratelli Menendez, Cliff Gardner, ha dichiarato di essere molto soddisfatto della sentenza, appellandosi a una legge californiana che permette sconti extra sui reati gravi per chi ha meno di 26 anni di età. Nel 1989, i Menendez erano poco più che adolescenti, quindi hanno potuto sfruttare questa insolita legge.
“Credo che meritino una possibilità”, le parole dell’avvocato dei fratelli Menendez
“Credo che meritino una possibilità”, ha affermato l’avvocato Gardner, “Non sta a me decidere quando farli uscire, io faccio solo il mio lavoro”. Ora, dopo 35 anni di prigione, Lyle ed Erik possono usufruire della libertà vigilata per altri quindici anni, fino a scontare tutti e 50 gli anni. Attualmente detenuti nel carcere di San Diego, per i due rampolli si prospetta un nuovo futuro.

Appena hanno ascoltato le parole del giudice, i due sono scoppiati in lacrime, e così i loro amici e parenti. Dopo 35 anni, i fratelli Menendez possono riassaporare la libertà, essendo riabilitati e non rappresentando un pericolo per la società. Per decenni i due si sono difesi accusando il padre José di abusi, vessazioni e violenze, con la complicità della moglie.
Tuttavia, la questione degli abusi appare ancora oggi confusa e poco verosimile. Nel frattempo, il procuratore di Los Angeles Nathan Hockman ha affermato di essere contrario alla riduzione della condanna, poiché i due assassini non si sono mai pentiti del gesto compiuto in quella tragica sera di tanti anni fa e non hanno assunto appieno le responsabilità dell’omicidio commesso.