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Garlasco, gli inquirenti a Tromello trovano qualcosa: è l’arma del delitto?

Svolta nell’indagine per l’omicidio di Chiara Poggi: gli investigatori hanno trovato qualcosa nel canale vicino casa di una parente.

È emerso dal fango di un canale prosciugato, nascosto per anni sul fondo un torrente che attraversa il paese di Tromello.

Garlasco, gli inquirenti a Tromello trovano qualcosa: è l’arma del delitto? – procura.trento.it

È un martello, e oggi, 14 maggio 2025, dopo 18 anni di attesa, potrebbe rappresentare una svolta tanto attesa nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, uccisa nel 2007 nella villetta di famiglia in via Pascoli, a Garlasco.

A segnalare il ritrovamento dell’oggetto è stato Chi l’ha visto?, la nota trasmissione televisiva che in queste ore ha seguito, passo dopo passo, le operazioni condotte dai Vigili del Fuoco in un tratto specifico del canale, dragato per circa 300 metri.

Non solo il martello: dal torrente sono stati ripescati altri oggetti che potrebbero essere collegati al delitto

Il martello trovato oggi non è l’unico oggetto recuperato: sono stati trovati altri oggetti metallici, tra cui un bracciolo in ferro.Tutti i reperti sono ora al vaglio dei inquirenti e saranno sottoposti ad analisi approfondite per verificarne l’eventuale collegamento con l’omicidio di Chiara.

Non solo il martello: dal torrente sono stati ripescati altri oggetti che potrebbero essere collegati al delitto – procura.trento.it

Sono quasi 20 anni che si cerca l’arma del delitto: secondo le perizie, Chiara sarebbe stata colpita con un oggetto contundente compatibile proprio con un martello.

Nella giornata di oggi, il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, ha confermato che proprio un martello sarebbe  l’unico oggetto domestico risultato mancante dalla villetta. Il fatto che ne sia stato ritrovato uno nei pressi dell’abitazione di una parente, in una zona indicata anche da una testimonianza, non può essere considerato casuale.

Giornata intensa quella di oggi: tra le perquisizioni a casa di Andrea Sempio, amici del ragazzo e ricerche nel torrente

Le ricerche sono state riattivate anche grazie alla testimonianza resa pubblica da Le Iene, che ha raccolto il racconto di un uomo che sostiene di aver visto una giovane gettare un oggetto metallico nel canale.

Il testimone indica un attizzatoio, un oggetto lungo e in metallo compatibile con le ferite riscontrate sul corpo della vittima. Secondo lui, l’oggetto fu lanciato da Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi. La donna, va precisato, non è indagata e ha sempre respinto qualsiasi coinvolgimento. Fatto sta che il martello rinvenuto oggi è stato trovato nei pressi della casa della nonna delle sorelle Cappa.

Giornata intensa quella di oggi: tra le perquisizioni a casa di Andrea Sempio, amici del ragazzo e ricerche nel torrente – procura.trento.it

Stamattina presto i Carabinieri si sono recati a casa di Andrea Sempio, indagato anche lui per l’omicidio di Chiara. Era tornato alle cronache poiché la ragazza aveva il suo DNA sotto le unghie.

Ma questo non basterebbe a dichiarare innocente Alberto Stasi, fidanzato di Chiara all’epoca dell’omicidio e in carcere da più di un decennio, e arrestare qualcuno al suo posto.

Nonostante il sequestro e i ritrovamenti di oggi, è ancora presto per trarre conclusioni. Il ritrovamento del martello rappresenta un elemento importante, ma non basta da solo a confermare che si tratti dell’arma utilizzata per l’omicidio della povera Chiara che, ricordiamo, è stata uccisa a soli 26 anni, senza un apparente motivo.

Tra l’altro, l’uccisione è stata molto violenta, tanto che nella villetta c’erano molte e abbondanti tracce di sangue. Dopo essere stata colpita sulla porta di casa, dopo aver aperto al suo assassino, Chiara è stata colpita molte volte e poi buttata giù dalle scale che portano alla cantina della villetta. Un delitto molto efferato, il cui colpevole potrebbe essere ancora libero mentre, in carcere, potrebbe esserci un innocente.

Chi è il testimone misterioso che è andato a Le Iene

Questa svolta sarebbe stata possibile grazie ad una testimonianza rilasciata al programma Le Iene, che da anni si occupa del delitto in quanto sono troppi i dubbi legati alla colpevolezza di Alberto Stasi.

Il video della testimonianza è stato sequestrato dagli inquirenti e sarà trasmesso per intero nella puntata del 20 maggio del programma televisivo. Intanto, la Procura di Pavia ha preso in carico i nuovi reperti, e si attende l’esito delle analisi.

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