Attenzione all’avviso INPS, arriva lo stop dal 1° luglio. Italiani infuriati per la decisione: cosa sta succedendo.
Ogni giorno, in Italia, arrivano notizie sorprendenti che hanno un impatto assurdo anche sui singoli cittadini. Nell’epoca della digitalizzazione, bisogna prestare molta attenzione perchè possono arrivare anche notifiche sul cellulare o avvisi sulle varie applicazioni.

Per i servizi al cittadino, esiste da tanti anni l’INPS: parliamo dell’istituto Nazionale della Previdenza Sociale e per definizione è il principale ente pensionistico pubblico italiano. Tale organismo si occupa di gestire la quasi totalità della Previdenza Sociale, assicurando sia lavoratori dipendenti che autonomi.
Ma le sue funzioni sono davvero tante: per prima cosa, ha il compito di riscuotere i contributi previdenziali (raccoglie i contributi dei lavoratori che rappresentano la base per finanziare le prestazioni future), gestisce e paga le diverse tipologie di pensioni, ha attività di controllo per garantire il rispetto delle norme in materia di lavoro. Da qualche mese, è stato inserito in Italia l’Assegno di Inclusione come misura di sostegno economico. Ma cosa sta per succedere nel mese di luglio?
INPS, avviso a tutti: arriva lo stop dal 1° luglio: come comportarsi
L’INPS cerca sempre di fornire informazioni importanti agli italiani e rilascia con frequenza comunicazioni o avvisi. Dal primo luglio, ad esempio, accadrà un qualcosa di molto importante.

L’ADI, come abbiamo spiegato poco fa, è una misura di sostegno economico che è stata introdotta dal Decreto lavoro 2023 ed è entrata in vigore dal 1° gennaio 2024 che ha sostituto il Reddito di Cittadinanza. Questa misura è destinata per i nuclei in familiari che sono in condizioni di fragilità economica e hanno almeno un componente minorenne oppure un over 60 con disabilità.
L’ADI è quindi uno strumento di contrasto alla povertà che prevede anche percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa. Il beneficio ha una durata di 18 mesi ed è rinnovabile per altri 12 mesi dopo l’interruzione obbligatoria di un mese. L’importo erogato cambia in base alla composizione del nucleo familiare e all’ISEE.

Chi ha ricevuto la prima mensilità nel mese di gennaio 2024, dovrà fare i conti con la conclusione del primo ciclo nel mese di giugno 2025 (18 mesi complessivi). A luglio, quindi, scatterà la sospensione automatica per un mese: quest’ultima è prevista dalla normativa. Durante la pausa, il beneficiario può presentare nuovamente l’istanza, proprio come accadeva con il Reddito di Cittadinanza. Se il beneficiario riuscirà ad inoltrare la nuova domanda entro il mese di luglio, l’erogazione del beneficio riprenderà nel corso del mese di agosto, senza alcun ritardo. In caso contrario, un rinvio della trasmissione della richiesta comporterà inevitabilmente uno slittamento anche negli accrediti. Presentando la domanda nel mese di agosto, il beneficiario riceverà i soldi nel mese di settembre e così via.