C’è una storica azienda italiana che è a rischio fallimento, la crisi profonda rischia di lasciare a casa migliaia di dipendenti.
Lo shopping online, ormai imperante, sta cambiando le abitudini di tutti i consumatori del mondo. Acquistare online è veloce, facile, semplice, e spesso conveniente. In rete si possono trovare tutti gli accessori che ci occorrono e a prezzi competitivi. Ampia scelta, praticamente infinita, visto che si trova di tutto, prezzi ribassati, poiché si tagliano i costi dei fornitori, e grande comodità, basta un click per ricevere il prodotto direttamente a casa, senza neanche uscire.
Si tratta di un periodo critico per tutte le aziende tradizionali e per tutti gli esercizi commerciali delle città, i quali vedono sempre più clienti convertirsi allo shopping virtuale. Dopo la crisi annunciata dal marchio Benetton, il quale ha deciso di chiudere tutti i punti vendita nella regione Puglia, ora è in crisi profonda anche un’altra storica realtà italiana, simbolo di qualità e di comodità quotidiana.
Crisi per il Made in Italy, messo a rischio a causa di diversi fattori, dalla difficoltà nell’adeguarsi ai nuovi trend e di spostarsi sul web alla competitività del mercato cinese, fautore della fast fashion che, oltre a inquinare enormemente il pianeta e a schiavizzare intere popolazioni, comporta anche rischi per la salute con l’immissione sul mercato di prodotti di pessima qualità.
L’industria italiana è in crisi, e non solo quella italiana, ma un po’ tutti i marchi che puntano sulla qualità e sull’attenzione al cliente. Eppure, nonostante il delicato periodo storico, fitto di trasformazioni, il Made in Italy è ancora considerato importantissimo nel mondo, con l’Italia vista come simbolo di qualità, di ricercatezza, di affidabilità e di eleganza.
Dalla tecnologia al settore alimentare, dalla moda al design, l’eccellenza italiana è sotto gli occhi di tutti. Eppure, cambio di abitudini, la crisi economica che si è abbattuta su tutti i paesi occidentali, comportando un minore potere di acquisto per le famiglie, e ora i dazi imposti dagli Stati Uniti, ne minano il cammino, mettendo i bastoni tra le ruote. In particolare, il settore tessile e l’abbigliamento stanno attraversando un periodo davvero buio, e così, un altro storico marchio ha annunciato un futuro in bilico.
In questo contesto delicato, buio e pieno di incertezze, ha annunciato una brutta crisi anche un’altra colonna portante italiana, impegnata nell’ambito dell’abbigliamento e della moda. Dopo la cessazione delle attività a Biella e Vercelli, l’azienda Conbipel ha appena annunciato la chiusura di altri punti vendita. La situazione, a questo punto, inizia a spaventare.
Conbipel è una storica società fondata nel 1958 ad Asti, in Piemonte, e specializzata nel settore dell’abbigliamento per uomo, donna e bambino. Su tutto il territorio italiano, l’azienda ha aperto ben 180 negozi. Nell’ultimo decennio ha dovuto attraversare una profonda crisi del mercato. Nel 2022, grazie a nuove acquisizioni, è stata rilanciata, mentre nel 2023 è deceduto lo storico fondatore Franco Massa, scomparso all’età di 83 anni.
La crisi, però, nonostante i tentativi di rilancio nel corso degli ultimi anni, persiste. A rischio sono oltre 1.300 dipendenti, e si teme il rischio di chiusura di altri 45 punti vendita in tutta Italia, un durissimo colpo che coinvolge circa 400 famiglie. Sindacati e lavoratori esprimono forte preoccupazione per il futuro, con il 2025 che porterà alla perdita di enormi capitali.
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