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Lucio Battisti, la causa contro Sony vinta dagli eredi: cosa è accaduto

La famiglia Battisti in lotta con la Sony per la diffusione del catalogo musicale del leggendario cantautore: i giudici danno ragione agli eredi.

Da un decennio la famiglia Battisti è in lotta con l’etichetta Sony, la stessa di Lucio Battisti, per l’utilizzo e la diffusione impropria del catalogo del leggendario cantautore rietino. A portare avanti la battaglia, il figlio di Lucio, Luca Filippo Carlo, e la vedova Grazia Letizia Veronese. Nota con il nome d’arte di Velezia, la vedova 82enne aveva conosciuto Lucio durante il Festival di Sanremo del 1968.

Lucio Battisti canta in diretta tv – procura.trento.it

All’epoca, Battisti era un giovane cantautore in cerca di successo. Si era presentato a Sanremo in veste di autore con il brano La Farfalla Impazzita, cantata sul palco dell’Ariston da Paul Anka. I due si erano innamorati quasi subito, e dalla loro storia d’amore era nato Luca. Era il 1973. Della vita sia di Grazia che di Luca si conosce ben poco, visto che, come lo stesso Lucio, a partire dagli anni Ottanta la famiglia Battisti è scomparsa dalle scene.

Disputa tra gli eredi di Lucio Battisti e la casa discografica: il Tribunale dà ragione alla famiglia Battisti

Lucio Battisti, dal 1981 aveva preso la decisione di non apparire più in pubblico, niente concerti, niente interviste, niente apparizioni tv. Soltanto album, composti in collaborazione con Pasquale Panella, autore che aveva preso il posto di Mogol, dopo il divorzio tra i due. Del figlio Luca Filippo Carlo si sa ben poco e non si riescono a rintracciare fotografie certe.

Ve n’è una che circola in rete da anni, ma la persona ritratta è un omonimo. Di Luca Battisti si sa soltanto che lavora come tecnico del suono e suona in una band chiamata Hospital. Anche di Grazia Letizia si conosce pochissimo, nel tempo molti hanno attribuito a lei la fine del sodalizio tra il marito e Mogol, per via di una questione di diritti d’autore, ma la donna non ha mai fornito risposte.

Battisti in giro a Milano con moglie e figlio nel 1982 – procura.trento.it

Ed è proprio Velezia, insieme al figlio Luca, a gestire il catalogo lasciato in eredità da Lucio, ossia uno dei cantanti più popolari e osannati nella storia della musica italiana. Un genio innovatore che in carriera ha venduto oltre 25 milioni di copie. Dal 1998, anno della scomparsa del cantautore, Velezia e Luca Battisti gestiscono e tutelano i diritti di autore delle sue canzoni.

Nel corso degli anni, la famiglia Battisti si è scontrata a più riprese con Mogol, ma anche con tutti i Comuni che hanno celebrato la musica di Battisti sfruttando le sue canzoni e senza dichiararlo alla SIAE. Contrari allo sfruttamento commerciale del repertorio del marito e del padre, Velezia e Luca da anni si battono con la Sony, ma ora la sentenza gli dà ragione. Cosa è successo?

In battaglia con la Sony, la famiglia Battisti vince la causa per la tutela dei diritti d’autore dei brani di Lucio

La Famiglia Battisti è sempre stata contraria alla diffusione della musica di Lucio sulle piattaforme streaming, come Spotify, accusata (giustamente) di regalare la musica e di sfruttare gli artisti. Ora, la disputa legale con l’etichetta discografica giunge al termine, dopo otto lunghi anni. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato dalla major discografica, condannandola a risarcire la famiglia per 7 milioni di euro.

L’iconia sagoma di Lucio Battisti riportata su Vol.4 – procura.trento.it

La disputa era iniziata nel 2017, quando la Sony aveva disposto dell’intero catalogo di Lucio Battisti, senza chiedere il consenso agli eredi. Pur avendo un contratto in atto, la Sony non aveva controllato che la famiglia Battisti aveva revocato l’intero catalogo dalla SIAE, non concedendo così i diritti di sfruttamento della musica su Spotify o l’utilizzo dei brani di Battisti per le pubblicità in spot pubblicitari come Fiat e Barilla.

La Sony avrebbe agito senza consenso, appellandosi al fatto di avere sotto contratto e a vita le opere di Lucio Battisti. Il Tribunale, però, ha chiarito che gli eredi godono di maggiore potere e possono decidere come gestire i diritti d’autore, poiché agiscono sotto presunto volere dell’autore scomparso. Insomma, l’utilizzo commerciale dell’arte deve essere autorizzato da entrambe la parti.

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