Spiagge italiane invase da oggetti misteriosi, forma rotonda, colore nero, sono dei dischetti molto particolari, ma da dove arrivano?
Negli ultimi giorni i social sono stati tempestati da fotografie e video di ritrovamenti di oggetti particolari, misteriosi, dalla forma circolare e dal colore nero. In certi casi, hanno persino spaventato i bagnanti, increduli, e hanno attirato l’attenzione di tutti i curiosi. Spiagge italiane invase da questi misteriosi oggetti, ma di cosa si tratta?

Sono cerchi neri di piccole dimensioni, ma ce ne sono tantissimi lungo le coste italiane. La spiaggia di Rosolina, in Veneto, è stata letteralmente invasa. Qualcuno li ha raccolti, mostrandoli sui social. Sono leggeri, flessibili, trasportati dalla corrente del mare e da quella dei fiumi lungo le coste. Si sono poi accumulati, creando un effetto sospetto in diverse spiagge.
Misteriosi cerchi neri sulle spiagge italiane hanno attirato gli sguardi dei bagnanti: di cosa si tratta
L’allarme è stato lanciato da Enzo Suma, ideatore del progetto Archeoplastica, ed è stato proprio lui a rivelare l’origine di questi misteriosi oggetti. Si tratta di dischetti in plastica, probabilmente provenienti da impianti di depurazione moderni. È dallo scorso gennaio che si assiste all’arrivo dei dischetti sulle spiagge, e ora questi si sono moltiplicati, diventando migliaia.
I cerchi in plastica sono supporti per la biomassa in certi impianti di depurazione. Dapprima sono stati trovati in massa in provincia di Rovigo, nelle ultime settimane anche in Puglia. Un fenomeno che solleva grande preoccupazione e che suscita il sospetto che gli impianti installati lungo le coste tirreniche non funzionino bene, visto che stanno perdendo componenti.

La perdita costante di questi elementi rappresenta un danno ambientale enorme, ma non è semplice risalire all’origine dei dischetti apparsi lungo le spiagge del Mare Adriatico. Negli impianti di depurazione moderni a biofilm, i cerchi neri sono delle componenti della MBBR, una tecnologia usata per il trattamento delle acque reflue. Sono prodotti in plastica, polipropilene e polietilene, dunque sono resistentissimi per resistere alle sostanze più aggressive.
Inquinamento dei mari in Italia, ora ci sono anche i dischetti neri di plastica
Nei depuratori moderni sono componentistiche essenziali, è possibile che provengano dall’impianto installato in Alto Adige, oppure potrebbero essere stati perduti da una nave. Comunque sia, rappresentano un grosso problema ambientale. Ora, l’associazione Plastic Free, guidata da Riccardo Mancin, ha segnalato l’accaduto al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Venezia e di Padova.

Un altro danno ambientale provocato dall’uomo, con la plastica che non terminerà mai di inquinare il pianeta. I dischetti si vanno a sommare a quelli a forma di ruota, sempre in plastica, trovati in molte località di mare e nei laghi italiani. Un disastro ambientale che deve essere contenuto. Proseguono intanto le indagini per capire chi siano i responsabili.