Patente, a chi toccherà dire addio? Chi è nato in questi anni verrà fatto fuori. Facciamo chiarezza sull’argomento molto scottante.
Negli ultimi anni il focus è ormai sulle strade. Garantire una guida sicura è diventato sempre più importante a causa delle numerosissime vittime che ci sono sulla strada. Incidenti molti dei quali si rivelano purtroppo letali. Già in Italia è stato ampiamente affrontato il tema introducendo il nuovo Codice della Strada che prevede regole più severe e sanzioni mirate allo scopo di scongiurare delle distrazioni o delle azioni tali che, se compiute durante la guida, possono veramente risultare pericolose, per sé e per gli altri.

Anche l’Unione Europea si sta attivando introducendo il Piano Vision Zero il cui scopo è quello di dimezzare il numero delle vittime della strada entro il 2030 per poi azzerarlo entro il 2050. Affinché questo possa essere attuato è necessario adottare delle modifiche alle norme sulla patente di guida e regolamentare in maniera più capillare la circolazione stradale in tutti i paesi membri.
Patente, loro dovranno dire addio alla guida
Sul punto l’Unione Europea non ha dubbi: per raggiungere l’obiettivo bisogna partire dai conducenti e quindi introdurre un’età massima per guidare. Un modo per porre l’attenzione soprattutto sui conducenti anziani che superano la soglia. In questi casi però non avviene un ritiro automatico, la patente potrà essere rinnovata solo se ne viene accertata l’idoneità psicofisica. Con l’avanzare dell’età le capacità cognitive e motorie si riducono e quindi siccome la condizione di salute varia da persona a persona e non è giusto che si adotti un criterio rigido basato solo sull’anagrafica, è necessario quindi che si facciano dei controlli.

Chi supera questi controlli, eseguiti da personale qualificato, potrà continuare a rinnovare la patente, altrimenti non potrà più guidare. Il modello italiano funge da apripista a questa tendenza: il nostro paese da sempre prevede una maggiore frequenza nel caso dei rinnovi per chi ha superato i 70 anni che si traducono in controlli medici obbligatori. Potrebbe essere un punto di riferimento per l’Unione Europea, a discapito però di quei paesi che attualmente non hanno strutture consolidate per gestire la mobilità senior.
Stabilire un limite d’età è una misura utile per rafforzare la sicurezza stradale. Non è un ritiro automatico della patente agli anziani ma controlli frequenti specifici a partire da una soglia che sarà fissata molto probabilmente a 65 anni o quantomeno si sta valutando un innalzamento a 70 anni.
La situazione in Polonia
In realtà la relazione ad oggi tra età ed incidentalità non è così sufficiente per dimostrare un collegamento diretto. D’altra parte ci sono paesi come la Polonia dove i conducenti over 60 sono responsabili di incidenti in misura quattro volte inferiore rispetto ai giovani tra 18 e 24 anni, quest’ultima è la fascia più coinvolta. Tuttavia, ai partire dai 65 anni si è notato un progressivo aumento del numero di incidenti causati da conducenti anziani. Quindi per questo motivo le regole potrebbero essere un modo per garantire una circolazione stradale più sicura.