“Lois Dassilva deve rimanere in carcere”, arriva la decisione da parte dei giudici del Riesame sul caso legato a Pierina Paganelli. Le prove e il pericolo della fuga.
Novità su uno dei casi più complessi degli ultimi anni che ha creato polemiche e forte indignazione.
Pierina Paganelli era una 78enne di Rimini, uccisa con 29 coltellate nel garage del palazzo di via del Ciclamino. Il suo corpo è stato trovato senza vita, il giorno dopo la morte, da Manuela Bianchi, sua nuora e moglie del figlio Giuliano Saponi che era rimasto anche lui vittima, in un incidente, qualche mese prima.
Luis Dassilva è stato iscritto nel registro degli indagati dopo 8 mesi di indagini, questo era vicino di casa della vittima e anche amante della nuora. L’accusa è nata dal movente e cioè quello della relazione extraconiugale che lo legava proprio a Manuela.
Una storia però che non ha trovato subito chiara definizione e che anzi si è mossa sui binari dell’incertezza. Oggi arrivano delle novità molto interessanti che hanno portato proprio alla conferma del carcere per Dassilva. Del caso hanno parlato a lungo anche le Iene in merito soprattutto alla figura “dell’avvocato” Davide Barzan.
Il senegalese 35enne, Louis Dassilva, rimarrà in carcere per l’omicidio di Pierina Paganelli, questa è la decisione dei giudici del Riesame. Il motivo della detenzione cautelare è legato al fatto che qualora fosse libero potrebbe fuggire.
Nelle motivazioni il Tribunale del riesame di Bologna leggiamo come dalla difesa non siano stati presentati dalla difesa elementi tali da far ritenere in concreto insussistenti le esigenze cautelari compreso il pericolo di fuga collegati ad altra famiglia in Africa. Già per questo l’ordinanza applicativa merita conferma per il Riesame.
I giudici del Riesame sono stati chiamati a esprimersi per la seconda volta su quella che è un’ordinanza cautelare lanciata dal gip Vinicio Cantarini per quanto riguarda indagini della squadra mobile di Rimini coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci.
Qui scrivono: “In termini di effettività e concretezza si condivido le valutazioni dei primi giudici del Riesame in ordine al pericolo concreto di reiterazioni delittuosa sulla base delle specifiche modalità del fatto, connotato da efferatezza, scelta del luogo dell’agguato che non dava praticamente scelta alla vittima, rapidità e capacità di esecuzione”.
Intanto rimane indagata, per favoreggiamento personale, anche Manuela Bianchi difesa dall’avvocato Nunzia Barzan e dal consulente Davide Barzan. Questa ha di fatto incastrato il ragazzo senegalese con una serie di ammissioni particolareggiate e rialsciate in incidente probatorio.
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