PierSilvio Berlusconi, la crisi personale: le lacrime di Silvia

Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset, versa in una crisi profonda, anche se tende a nasconderla: cosa succede?

Pier Silvio Berlusconi e Silvia Toffanin, coppia stabile da 25 anni, legata da un amore profondo e trascinante. Eppure, come per ogni altra relazione, esistono ombre, momenti difficili, che si cercano di nascondere dietro i sorrisi e le dolci parole. La bella sorpresa di Pier Silvio a This is Me, nell’ultima puntata del programma condotto dalla Toffanin, ha commosso tutti, non solo la diretta interessata.

Visibilmente emozionata, Silvia Toffanin ha abbracciato suo marito, il quale si è congratulato con lei, ha fatto un discorso sull’importanza del talento, e ovviamente ha parlato del successo della trasmissione, la quale ha registrato il 21% di share, incollando allo schermo oltre 3 milioni di spettatori. Ma il successo di This is Me, improntato su quello di Amici, è soltanto una piccola scintilla di una tv sempre più sbiadita e incolore.

Una televisione sempre più sbiadita: Mediaset in crisi nera, il flop dei suoi programmi

Anche se i vertici Mediaset cercano di nasconderla, è impossibile negare la crisi profonda che sta attraversando l’azienda. Mascherata, celata dietro al sorriso di Pier Silvio Berlusconi, persona sempre pacata, educata e professionale, il quale non ha fatto altro, negli ultimi anni, che sbandierare i grandi risultati raggiunti, le partnership, gli sponsor, la collaborazione con la Spagna.

Eppure, i programmai dell’emittente televisiva non fanno altro che registrare flop continui. Una condizione che va avanti da almeno un decennio. Dopo quaranta anni di successi incredibili e di crescita continua, bisogna prendere atto della situazione odierna: la tv tradizionale è uno strumento mediatico che non attira più, non fa tendenza, non riesce a competere con le piattaforme streaming.

L’offerta delle piattaforme streaming è più allettante e infinita, inoltre, i programmi di Rete 4, Canale 5 e Italia 1 sono davvero pessimi, tutti uguali. Come è possibile basare un intero palinsesto su una serie sterminata di reality show, ossia programmi che non vanno più di moda da almeno 15 anni e che nel resto d’Europa sono stati quasi tutti accantonati da tempo?

E non è possibile reggere le reti solo grazie alle soap opera turche, spagnole, americane, nella fascia pomeridiana, e quelle italiane nella fascia serale. Non ci sono più trasmissione interessanti, non ci sono più film, non ci sono programmi di arte e di cultura, soltanto il trash dei programmi di Maria De Filippi, l’unica che, inspiegabilmente (anzi, è del tutto spiegabile!), continua a ottenere ottimi ascolti.

Un’azienda che non sa quale direzione prendere: pochi i successi, eccessivo il culto del trash

I numeri della prima serata raccontano di un’azienda che non sa quale direzione prendere. La De Filippi è ovunque, spacciando per talent uno spettacolo che di talento ha poco, e spacciando per relazioni amorose un programma che in realtà cerca solo di lanciare nuovi influencer. E poi c’è lo spettacolo che sfoggia il sentimento facile, una vetrina delle lacrime per compiacere la fascia di popolazione più anziana.

Il Grande Fratello ha infranto ogni record di durata, in questa stagione è durato addirittura sette mesi. Sette mesi di nulla, un lungo periodo caratterizzato da personaggi pittoreschi, caricaturali, prodotti usurati, ma la lista dei programmi mandati in onda senza senso è lunghissima. Il piccolo schermo non ha più nulla da dire? Con questi programmi, assolutamente no.

The Couple, condotto dalla Blasi, è stato un flop madornale, tanto da essere cancellato dopo poche puntate, stessa sorte si prospetta per l’Isola dei Famosi, già tagliata nella scorsa edizione, e che sta andando malissimo. Mediaset è ormai priva di idee, ma la cosa che irrita è che avrebbe le forze economiche e artistiche per ribaltare la situazione, studiando un nuovo palinsesto.

Eppure, nonostante l’insuccesso, continua a dare spazio sempre agli stessi presentatori, agli stessi programmi, propinando cose sature, spremute fino all’osso, stanche. L’epidemia di produzioni turche non basta a tappare le falle.

Qui si tratta di involuzione, di un declino che ormai è arrivato ovunque, con pochi programmi che continuano ad andare bene, come Striscia la Notizia, colonna del palinsesto Mediaset e inserita in un orario strategico. Come si deve comportare l’azienda? I vertici faranno le loro considerazioni, ma una cosa è certa, la filosofia fin qui reiterata non porta da nessuna parte.