L’INPS lo ha annunciato così: “Sono finiti i soldi”. Ci sono dei pensionati che dovranno rinunciare al riposo e dunque tornare al lavoro. Ma è davvero giusto?
Affrontiamo un discorso sempre molto scottante legato al mondo delle pensioni, dove ci sono sempre più dubbi e tante domande da fare. Proprio per questo vogliamo fare prima un passo indietro e spiegare come si va in pensione nel nostro paese.
I requisiti normali per accedere alla pensione sono 67 anni di età e almeno vent’anni di contributi, in caso scattasse solo l’età sarà riconosciuto poi un assegno che si chiama “sociale” di fatto un aiuto per la sussistenza personale anche durante l’età adulta.
In pensione anticipata si può andare per gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e per le donne con 41 anni e 10 mesi. La decorrenza di norma scatta dopo tre mesi dal raggiungimento del requisito indicato. Ci sono poi un numero enorme di varianti che possono cambiare nel corso del tempo e che di sicuro si aprono alle diverse situazioni familiari.
Si tratta comunque di leggi che sono in continuo aggiornamento e non facili da scoprire soprattutto per chi ormai è in là con gli anni e magari non ha confidenza con internet. Recatevi in un ufficio dell’Istituto nazionale della previdenza sociale per avere ulteriori informazioni.
Non sappiamo dare una risposta definitiva al fatto che siano finiti o meno i soldi dell’INPS, quello che appare evidente è che molti pensionati dovranno tornare a lavorare per avere un’entrata extra visto che ci troviamo di fronte a degli importi che sono davvero molto bassi e spesso incompatibili con una vita normale.
L’Osservatorio statistico sulle pensioni erogate dall’INPS sottolinea come l’importo complessivo annuo sia di 253,90 miliardi di euro, una cifra che pesa davvero molto sul bilancio dello Stato e che non sempre si riesce a coprire.Secondo gli ultimi dati l’importo medio di una pensione in Italia è attorno ai 1200 euro.
E se i soldi per intervenire sono sempre di meno diventa fondamentale prendere in mano la situazione e cercare di capire come uscire da un tunnel che sembra essere senza via d’uscita. Chi ha margine da integrare non riesce a farlo con la pensione e un terzo dei lavoratori di fatto non potrà smettere mai di lavorare.
Una scelta complessa da portare avanti e che ci obbliga a mettere in scena delle situazioni molto complesse da gestire. Questa situazione non fa che aumentare la preoccupazione degli anziani e ancor più di chi ancora non è in pensione ma ci si avvicina. Lo Stato sta lavorando per trovare una situazione, ma pare evidente che la situazione sia davvero molto complessa da gestire.
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