Bonus casa 2025: cosa cambia con la nuova circolare dell’Agenzia delle Entrate
Chi ha intenzione di ristrutturare casa, ha la possibilità di accedere ai bonus edilizi, ma come funziona? A fare maggiore chiarezza è stata l’Agenzia delle Entrate con la Circolare n. 8/E del 19 giugno 2025 con nuove regole per accedere ai vari bonus. Qui vengono dichiarati alcuni cambiamenti rispetto agli scorsi anni per poter beneficiare di queste agevolazioni.
Quello che sappiamo è che anche nel 2025 sarà possibile accedere ad alcuni dei bonus più conosciuti, tra cui:
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Bonus Ristrutturazioni
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Ecobonus
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Sismabonus
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Bonus Mobili
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Bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche
A uscire di scena, almeno nella forma che abbiamo conosciuto negli ultimi anni, è il Superbonus al 110%, che viene ridimensionato e riservato a casi specifici.
Detrazione al 50% solo per la prima casa
Chi ristruttura la prima casa potrà ancora contare su una detrazione IRPEF del 50%, fino a un tetto massimo di 96.000 euro. Ma attenzione: per seconde case, immobili a reddito o uffici la percentuale scende al 36%.
Non tutti possono ottenere questa agevolazione al 50%. Servono due requisiti fondamentali:
Avere un diritto di proprietà o un diritto reale di godimento sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione).
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L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale.
Queste condizioni sono state introdotte con la Legge di Bilancio 2025 (n. 207/2024) e già nei primi mesi dell’anno l’Agenzia aveva fornito un quadro iniziale con una circolare precedente.
Si ipotizza anche una proroga dei bonus per la prima casa fino al 2027, ma con una detrazione ridotta al 30% a partire dal 2026.
Le regole da seguire per non perdere il beneficio
La circolare fornisce anche un utile promemoria sulle regole pratiche da rispettare:
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È obbligatorio utilizzare il “bonifico parlante”, indicando causale, codice fiscale del beneficiario e partita IVA dell’impresa.
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Vanno conservate tutte le fatture relative ai lavori.
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Per gli interventi energetici, la comunicazione all’ENEA va inviata entro 90 giorni dalla fine dei lavori.
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In caso di cessione del credito o sconto in fattura, serve il visto di conformità rilasciato da un CAF o da un professionista abilitato.
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Se la comunicazione all’ENEA arriva in ritardo ma l’intervento non è esclusivamente energetico, la detrazione non viene persa: un aspetto importante per chi ha avuto difficoltà a rispettare le scadenze.